domenica 10 agosto 2014

ENRICO GALOPPINI: La propaganda "gender" in parata sull’Ansa



Il 2 agosto 2014 il sito dell’Ansa ha pubblicato una rassegna fotografica intitolata Da Zurigo a San Pietroburgo, in parata per le strade, la cui immagine d’apertura era assai eloquente al riguardo del tipo di “parate” contemplatevi…
Sottotitolo: Ad Amburgo manifestazione contro ogni discriminazione. Gay Pride ad Amsterdam.
A questo punto mi son detto: vuoi vedere che alla fine ce l’han fatta ad imporre “la sfilata dell’orgoglio gay” anche in Russia?
La cosa m’aveva lasciato per la verità alquanto sbigottito e sgomentato, sia perché non avevo captato segnali in tal senso, sia perché a settembre, a Mosca, si terrà una conferenza dal titolo “Large Family and the Future of the Humanity” che - ça va sans dire – ribadirà la lapalissiana definizione di famiglia naturale e normale, in opposizione a qualsiasi tentativo d’introdurre gli Ogm anche in questo fondamentale e delicatissimo ambito che va tutelato da ogni tipo di devianza, costi quel che costi.
A sovrintendere all’evento, che si terrà nella capitale russa dal 10 al 12 settembre, sarà un’organizzazione che beneficia dell’imprimatur della dirigenza di una Nazione che, attraverso il suo presidente Putin, ha preso in mano le redini di quella che senza mezzi termini è una battaglia di civiltà e per questo viene attaccata e vilipesa senza pietà da quelle sentine a cielo aperto che sono i “media” occidentali.
Così, senza nascondermi la preoccupazione di fare una scoperta terribile, mi sono messo a scorrere le foto, non prima però d’aver letto il testo che le accompagnava e che, dopo aver menzionato in serie i vari appuntamenti all’insegna della lotta “contro ogni forma di esclusione e discriminazione”, terminava con queste parole: “A San Pietroburgo invece ex paracadutisti russi ricordano la nascita del corpo militare avvenuto 84 anni fa”.
“E che c’azzecca?”, avrebbe esclamato Antonio Di Pietro?
Infatti non c’azzecca nulla, ma serve a mescolare, in un unico calderone, appuntamenti osceni come il Gay Pride di Amsterdam e demenzial-voyeuristico come la Street Parade di Zurigo con eventi e manifestazioni che in comune con essi hanno il solo pretestuoso particolare di svolgersi “per le strade”.
I redattori dell’Ansa potevano infatti menzionare un qualsiasi altro raduno o processione che si tengono in questo periodo, ma non l’hanno fatto.
Il perché è presto detto. Si è voluto associare sottilmente tutta la panoplia di maschere leopardate, abiti sadomaso e carri arcobaleno che ogni città “europea” che voglia dirsi tale deve periodicamente sorbirsi ad un appuntamento “reducistico” di tipo militare che per l’appunto non c’azzecca nulla ma aveva il ‘pregio’ di tenersi nella seconda città più importante di tutte le Russie e che da anni è l’obiettivo di chi intende esportare anche colà l’ideologia di genere e “Gay-friendly”.
In poche parole, subliminalmente è stata fatta un’associazione tra la Russia e tutto questo schifo.
Ma gli autori di questa subdola operazione di propaganda – ai quali farebbe senz’altro bene la lettura del saggio di E. Perucchietti e G. Marletta, Unisex. La creazione dell’uomo “senza identità” (Arianna Editrice, 2014) - hanno voluto esagerare. La quarta foto, infatti, ritrae due ex parà russi, uno dei quali completamente rasato e con la mano di un commilitone sulla spalla, che potrebbe dare adito a qualche fraintendimento…
La foto successiva, poi, conferma la prima impressione: un simulacro grottesco di un militare russo che, appuntata sul petto, tiene un’immagine dell’odiato “zar” ritoccata in maniera da trasformarlo in un pagliaccio “omosex”.
La triste e sconfortante galleria porno… ehm, fotografica offerta dalla principale agenzia giornalistica italiana prosegue con le solite trite e ritrite carnevalate, tra emuli dei Village People e autentici fenomeni da Circo Barnum, culminando con un augurio espresso da una coppia di donne (?), l’una con lo straccetto della “pace” in mano, l’altra inalberando un cartello con su scritto: “One day, we’ll march in Iran”.
Per ora, finché durerà la sopportazione delle persone sane di mente, s’accontentino di sciamare le nostre città, ché anche la loro “Onda Verde”, preludio di quella arcobaleno, per adesso s’è infranta contro il provvidenziale frangiflutti della Repubblica Islamica.

Che cosa non si fa per introdurre l’“ideologia di genere”… Ma è proprio il caso di dire che questa volta l’Ansa è proprio andata a… parare male!

1 commento:

  1. IL PROBLEMA POSTO DA QUESTE PAGLIACCIATE ( prive peraltro di sostanziali impronte nei costumi dei singoli paesi) NON è COSTITUITO DAL TIMORE PER LE CONSEGUENZE, CHE FINORA NON CI SONO STATE DA NESSUNA PARTE, MA DALLA DOMANDA CHE è LA SEGUENTE: CUI PRODEST? RICORDO CHE NEGLI ANNI CINQUANTA MI TROVAVO A LONDRA PER MOTIVI DI STUDIO E UN CERETO SABATO, A TARDA SERA, VIDI USCIRE DA UN NIGHT, UNA FROTTA DI OMOSESSUALI IMPAGLIACCIATI. QUINDI, ESISTE UNA COSTANZA DI COMPORTAMENTI NELLE FROCERIE. E D'ALTRONDE ANCHE NELL'ANTICA ROMA, BASTA LEGGERE IL GRANDE SATYRICON, IL COMPORTAMENTO FROCESCO NON ERA DIFFERENTE. NE CONSEGUE UNA DEDUZIONE ABBASTANZA COERENTE: si tratta di innocue manifestazioni di alcune teste di minchia ( gli omosessuali seri le aborrono, come dichiarò a suo tempo Zeffirelli).

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