mercoledì 18 dicembre 2013

STEFANIA MASSARI: In/oltre la marginalità


Simone Weil è un'innamorata del "Pagus", se di questo termine manteniamo la semplice accezione di "campagna", nella sua purezza e originarietà, con tutte le suggestioni che essa provoca, facendo una messa tra parentesi degli sviluppi di carattere dualistico che l'hanno così travagliata attraverso la storia. E allora Pagus è tutto ciò che non riguarda l'ufficialità, bensì tutto l'agire umano che coltiva il nascondimento dalle quotidiane e svariate luci della ribalta...Ammetto, che già questo basta a suscitare in me il più minimo interesse per quest'autrice, della quale parlo e continuo a parlarne al presente, e che leggo e continuo a leggere con passione, perchè ritengo che abbia incarnato talmente la verità nella forma della religiosità, da "guadagnare" una tale carica profetica , che più entra in relazione con il
lettore, più si comunica, e più aumenta, un pò come il miracolo di Amore nel Paradiso di Dante.


La parola Nascondimento mi rimanda, in realtà, ad un'altra parola piuttosto desueta: Interiorità. Ebbene, anche S. W. tali parole, se le andava a cercare, rivelandosi (anche lei) vera autrice vintage ante-litteram. Ma che cosa ha spinto Simone a cercare, a studiare, a mettere a fatica il concetto riguardo a tutte le forme di marginalità... Ecco, Interiorità, per S. W., ha a che fare con Libertà. Libertà di coltivare lo Spirito. Libertà di farsi obbediente a una sola Voce. Quella specie di sentimento di necessità di fichtiana memoria, che per il filosofo di Rammenau avrebbe "dovuto" accompagnare le rappresentazioni del fenomenico per qualificarlo come esperienza, ma che, volendo si può definire anche responsabilità, e che Simone, con linguaggio ancora più suggestivo, definisce invece "amore implicito".  Ecco, spero, seppur a brevi tratti di aver delineato la ricchezza di sguardo sulla forma simbolica del religioso (Ernst Cassierer) e la profondità di lettura che l'incontro con tale autrice può restituire al lettore.
Persino Paolo VI ebbe a dire di lei: E' stata una delle figure più influenti della mia vita, affermando, inoltre che se si fosse fatta
battezzare, l'avrebbe proclamata santa. C'è addirittura chi azzarda ipotesi che l'abbia ricevuto in articulo mortis. Personalmente
rimango del parere che la sua Vocazione sia stata proprio quella...Rimanere nel confine, nell'inordine, nel Pagus, per poter tendere meglio le sue mani...

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